martedì 29 marzo 2016

Arte Laguna Prize, la mia photo-gallery!

A quasi due settimane dalla mia esperienza veneziana, ho ancora la testa nella laguna e un pochino anche il cuore. Aveva proprio ragione Martina Bonci, la riccia fanciulla coordinatrice dello staff che ha collaborato alla realizzazione (e allo smantellamento incombente!) del Premio Arte Laguna, in chiusura il prossimo 3 aprile: fare da assistant per una manifestazione del genere, per giunta in un posto magico come l'Arsenale, va ben oltre le aspettative che ciascuno di noi poteva avere prima di partire.

Almeno, io confermo la sua visione e, se ne avessi l'occasione, ve l'assicuro, lo rifarei. Sarà che sono arrivata a conoscere il Premio adesso che ha maturato già dieci edizioni e che, davvero, il clima che ho respirato negli spazi dell'immenso ex cantiere navale veneziano era davvero internazionale. I finalisti e i vincitori di quest'anno erano 120 e provenivano da ben 35 Paesi differenti, come dire il mondo miniatura racchiuso nei tre affascinanti stanzoni delle Nappe.

Anno dopo anno, Arte Laguna Prize sembra cioè essere diventato uno dei più prestigiosi premi nell'ambiente dell'arte contemporanea.

Anche senza saperne nulla, comunque, bastava guardare l'entusiasmo dei vincitori chiamati sul palco a ricevere il proprio riconoscimento. Devo perciò dare ragione anche a Laura Gallon, una delle due fondatrici (con Beatrice Susa) della manifestazione, sul fatto che per me, scribacchina e pennivendola, era piuttosto importante essere lì nei giorni a ridosso dell'inaugurazione e durante quest'ultima.

Se avessi partecipato solo all'allestimento o alla fase di guardiania, non avrei infatti potuto avvertire anche dentro di me la tensione degli ultimi preparativi e il successivo (temporaneo...) rilassamento di tutto lo staff, una volta che la cerimonia di apertura si era avviata a conclusione.

Insomma, mi sono fatta un bel regalo pre-pasquale. Ed è ben per questo che ci tenevo a ricambiare chi ha condiviso con me l'esperienza, staff e artisti, con la mia artigianale galleria fotografica.

La trovate sotto: ho scelto l'inglese per le didascalie ispirandomi all'atmosfera "very international" non solo di Arte Laguna Prize, ma proprio della città di Venezia.
Un luogo da rivedere assolutamente.
Tornerò... one day or another!

A voi, buona visione.

(The English version just below the photo-gallery)





Arte Laguna Prize, watch my photo-gallery!

After almost two weeks from my venetian experience, I still have the head in the laguna and a little bit of my heart, too. Martina Bonci was absolutely right. I mean the curly young woman, who had the role to coordinate the staff employed to realize Arte Laguna Prize, which is ending on April 3th: being an assistant in such an occasion, in a magic place like Arsenale, goes much more over your beginning hopes.

Either way, to me it was definitely so and I can tell you that, if I had the chance, I would repeat that experience.

Maybe, my enthusiasm also depends on the fact that I have met the Prize when it was already at the edition 10th, and on the fact that the climate which I was inspiring in the huge former ships' factory was really international.

The finalists and the winners of the present edition were 120, coming from 35 different countries. It has been as in the big three rooms of the Nappe there was the whole world.
In other words, year after year, Arte Laguna Prize seems to have become one of the most prestigious prize in the contemporary art's environment.

But, even if you don't know this world at all, you would have considered enough meaningful to look at the joy of the winners, when they were approaching the stage to receive their awards.

So, I must tell Laura Gallon, too, that she was right. She is one of the two founders (with Beatrice Susa) of the prize. She suggested me to come to Venezia just before the opening and during it.
Only in these days, I could have had the opportunity to see the increasing tension, which is normal before an official ceremony, and the satisfaction just after it. For a journalist and a kind of a writer as I am, it was really amazing.

In a few words, I gave myself a really beautiful Easter's gift.
That is why I would thank all the guys (the staff and the artists) who have lived my same experience, making the photo-gallery you can see above.
I hope my English is not so bad: please, forgive me for my mistakes.
And see you soon, Venice and Arte Laguna Prize... I'll come back, one day or another!
And now enjoy the video.

mercoledì 17 febbraio 2016

Auguri ai gatti e ai loro (sventurati) amici a due zampe

Stamattina, nell'inquietante operazione nostalgia cui siamo sottoposti noi poveri affiliati, Facebook mi ha ricordato la mia presentazione di Che gatti alla sala ragazzi della biblioteca Romolo Spezioli di Fermo, avvenuta esattamente due anni fa, in occasione dell'odierna Giornata internazionale del gatto.
Rammento con molto piacere quell'esperienza, l'unica con bambini così piccoli che mi sia mai capitata.

A loro non potevo certo dire che quando fai entrare un animale come il gatto nella tua vita, poi sei fregato per sempre. Naturalmente detto in senso buono (mmmh).
Ai miei quattrozampe ho dedicato più di un post e di una foto (quante foto!) per cui voglio farla corta.

Mi limito a ri-festeggiarli insieme con voi, svelandovi anche un piccolo segreto: sarebbe quasi quasi arrivato il momento di scrivere/fotografare un Che gatti/2, per aggiornarvi su come si sia modificata la strana alleanza tra i quadrupedi e i bipedi di cui ben sapete, a distanza di cinque anni.

La storia che ho impudicamente stampato parlava infatti degli inizi, mentre adesso siamo nel pieno di un rapporto, con tutti gli alti e bassi del caso. E a mio modestissimo parere, sono proprio questi alti e questi bassi che sarebbero interessanti da raccontare.

Ci sto pensando da un po', ma non mi decido per i motivi più diversi che ora non contano. Se lo farò, di certo ne saprete di più.

In ogni caso, lunga vita ai felini della mia e della vostra vita, amici cari.

E ricordate: comandano loro. Rassegniamoci.







lunedì 8 febbraio 2016

A tutta festa... con Fermo 85!

A me che m'importa il dinero, a me che m'importa la fama... canta un tipo della compilation di zumba che mi ha copiato Francesco Catini, l'insegnante dell'associazione sportiva Fermo '85, che ho immortalato in Let's get physical per l'ultima edizione di Intanto, la collettiva natalizia di artisti della cittadina marchigiana.

Bene: lo scorso giovedì grasso ho ripetuto l'esperienza, per un'occasione - direi proprio! - ben più importante.

Giusto alla vigilia del Carnevale, la festa più pazza dell'anno, ha infatti compiuto gli anni Rita Sacripanti, un vero mito non solo per la società sportiva, ma anche per svariate generazioni di ragazzi fermani che l'hanno avuta a scuola (non senza un certo, giustificato, timore) in qualità d'insegnante di ginnastica.

Approfitto del mio mini-blog per rinnovarle ancora una volta gli auguri... nel modo che vedrete sotto:



Che magnifico gruppo, eh?

Quel che più mi piace della Fermo '85 è il senso di famiglia che si crea, lezione dopo lezione, con un calore che non vi saprei spiegare meglio di così.

C'è solo da provarlo per rendersene conto. Dandosi, naturalmente, del tempo per resistere alle ripetizioni di addominali, squat etc etc che ci somministra pure la solo apparente meno tosta Tiziana Bastiani e lasciandosi andare al ritmo senza ansie da prestazione quando è il momento dei volteggi.

V'assicuro: persino io che sono una precisetta legnosa di prima categoria mi sono fatta conquistare addirittura anche dalla Zumba.

Dunque, cento, mille di questi compleanni a Rita e a tutti quelli che, prima o poi... verranno a lezione con noi!

Rita e il brillocco!
Tiziana e Michele

Francesco... wow!

Meta-foto di gruppo

Rita e Daniela
  
Tanghéri...

Si balla!

Un'altra foto, lo so che rompo!

Sergio, vorresti tirarmela in testa, vero?








mercoledì 6 gennaio 2016

Arrivederci a #Intanto, con Lucia, il suo caffè e Paolo Conte

Tra le persone che frequentano Intanto, la mostra collettiva di artisti locali organizzata a Fermo all'ex mercato coperto, Lucia Brandoni è una delle più assidue. Un paio d'anni fa ci siamo incontrate spesso soprattutto di domenica, quando la signora degli acquerelli, in genere, passava (credo lo faccia anche adesso che è nonna, ma non ne sono certa) almeno un paio d'ore nell'unico angolo riscaldato dell'immenso ambiente freddo-umido, in compagnia di Patrizia Di Ruscio (organizzatrice con Bibi Iacopini dell'appuntamento natalizio) e di altri amici visitatori/artisti. Quando l'ho vista per la prima volta in abiti borghesi, ve lo confesso, mi ha fatto una strana impressione: perché di Lucia ho in mente due aspetti molto caratteristici.

Il primo: l'alta e snella figura rivestita da tute che le calzano a pennello; il secondo: la scia di profumo di caffè che si espande dalla sua borsa, abbandonata sui materassi sotto la spalliera che di solito usiamo per i dorsali.

Bene: è da ieri che ci penso. A Lucia e al suo profumo di caffè dedico le mie parole di commiato alla mostra collettiva fermana, che chiude oggi pomeriggio (chi non fosse andato, fa ancora in tempo entro le venti di stasera). Approfitto di lei (come se non l'avessi già abbastanza esposta...) anche per un'altra, personalissima, ragione.

Donna dal profumo di caffè è una canzone di Snob, l'ultimo album di Paolo Conte, che giusto oggi, in tempo con l'arrivo dei Re Magi alla grotta di Gesù, compie 79 inverni.
Un bel giorno per nascere, pieno di attese e di speranze per l'anno appena nato.

A lui mille di questi giorni, a Lucia, come sempre, grazie, e a voi che passate di qua?
Ad maiora, naturalmente. Buon anno, amici.


Lucia Brandoni, la signora degli acquerelli