Giusto ieri (era il mio compleanno...) l'azienda con cui collaboro ha mandato online l'intervista a Giovanni Marrozzini sulla sua Itaca che ormai è anche un po' la mia.
Non potevo non linkarla anche qui, benché ormai quei giorni trascorsi a scattare e a scrivere sull'angolo del centro storico di Fermo in cui, per caso, mi è capitato di venire ad abitare (ma il caso non esiste... ormai me ne sono convinta anch'io) siano assai lontani, non solo per ragioni cronologiche.
Eppure, il passato che ritorna e si rifà attuale restituisce con forza ancora maggiore quello strano senso di predestinazione che ho provato quando ho incontrato, poco più di un anno fa, Giovanni e gli altri frequentatori del workshop tenuto dal mago barbuto nel Fotocineclub di Fermo, diversi dei quali ho poi rivisto nei mesi successivi con molto piacere.
Comunque vada a finire, la fotografia ha un misterioso magnetismo che avvicina persone altrimenti destinate (quasi certamente) a non incontrarsi mai.
Ed è perciò per me un onore ancora maggiore sapermi anche su Agorà di Cult, il blog creato dalla Fiaf e gestito dal mio tutor Silvano Bicocchi proprio allo scopo di parlare di quelli che stanno dietro a un mirino come me e dei molti fotografi di talento che ho avuto occasione di conoscere durante questo lunghissimo anno.
Si è forse chiuso un cerchio? Qualcosa mi dice che sia così, ma nel frattempo mi sembra (lo dico piano) che se ne sia aperto almeno un altro e chissà che non ne stia nascendo da qualche parte un altro ancora...
Staremo a vedere.
Vi lascio con due foto non utilizzate per Minime Storie, ma risalenti a quei giorni:
Finestre di Villa Vinci, sul colle del Girfalco, ambientazione della minima storia "Nobiltà pop" |
Il campanile del duomo di Fermo, nel piazzale Girfalco, ambientazione di varie "minime storie"... |
E, come dico sempre, ad maiora!