sabato 21 luglio 2012

Il passato che ritorna... sulla strada per Itaca!

A distanza di quasi un mese, ritorno su questo spazio per parlare... di passato e di presente!
Giusto ieri (era il mio compleanno...) l'azienda con cui collaboro ha mandato online l'intervista a Giovanni Marrozzini sulla sua Itaca che ormai è anche un po' la mia.
Non potevo non linkarla anche qui, benché ormai quei giorni trascorsi a scattare e a scrivere sull'angolo del centro storico di Fermo in cui, per caso, mi è capitato di venire ad abitare (ma il caso non esiste... ormai me ne sono convinta anch'io) siano assai lontani, non solo per ragioni cronologiche.
Eppure, il passato che ritorna e si rifà attuale restituisce con forza ancora maggiore quello strano senso di predestinazione che ho provato quando ho incontrato, poco più di un anno fa, Giovanni e gli altri frequentatori del workshop tenuto dal mago barbuto nel Fotocineclub di Fermo, diversi dei quali ho poi rivisto nei mesi successivi con molto piacere.
Comunque vada a finire, la fotografia ha un misterioso magnetismo che avvicina persone altrimenti destinate (quasi certamente) a non incontrarsi mai.
Ed è perciò per me un onore ancora maggiore sapermi anche su Agorà di Cult, il blog creato dalla Fiaf e gestito dal mio tutor Silvano Bicocchi proprio allo scopo di parlare di quelli che stanno dietro a un mirino come me e dei molti fotografi di talento che ho avuto occasione di conoscere durante questo lunghissimo anno.
Si è forse chiuso un cerchio? Qualcosa mi dice che sia così, ma nel frattempo mi sembra (lo dico piano) che se ne sia aperto almeno un altro e chissà che non ne stia nascendo da qualche parte un altro ancora...
Staremo a vedere.
Vi lascio con due foto non utilizzate per Minime Storie, ma risalenti a quei giorni:

Finestre di Villa Vinci, sul colle del Girfalco, ambientazione della minima storia "Nobiltà pop"

Il campanile del duomo di Fermo, nel piazzale Girfalco, ambientazione di varie "minime storie"...

E, come dico sempre, ad maiora!

2 commenti:

  1. sono felice per la valorizzazione che i "binari di internet" sanno fare della tua scrittura abbinata alle fotografie.
    in altri tempi questo sarebbe stato impossibile, dovendo accedere ai più costosi circuiti editoriali.
    è un processo in corso che, credo, stia cambiando le stesse forme della espressione scritta e di quella delle immagini
    buoni ulteriori passi

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    1. Caro Paolo,
      mi sono accorta del tuo commento soltanto oggi: ero convinta che mi sarebbero arrivati via mail gli avvisi di nuovi commenti, invece no...
      sicuramente le tecnologie che tu chiami internettiane favoriscono la creatività. sul fatto che poi si possa sfondare sul mercato "mainstream" passando dalla porta di servizio, beh, diciamo che è sempre bene non farsi illusioni.
      e, in ogni caso, ad maiora!
      :-)
      buonissime ore

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