Il momento clou della terza giornata trascorsa con
Daniele Cinciripini,
Demetrio Mancini e i superstiti di
Print Yourself, il workshop sull'autoproduzione del libro fotografico arrivato quasi alla conclusione, è stata la tappa nella cucina del nostro mentore sambenedettese, reduce da varie, intensissime, esperienze. Tracce del karma felice, personale e professionale, che sta accompagnando l'artista (ebbene sì) marchigiano (ma con un'infanzia abruzzese: buon sangue non mente...) erano evidenti nelle ciotoline ricolme di cereali, nel piatto di ciliegie che poi ci ha offerto e da altri piccoli dettagli della distesa colazione che aveva consumato al mattino. La luce del tardo pomeriggio, poi, tingeva d'oro un po' tutto, comprese le nostre facce inconsciamente ben disposte a non andarsene mai più. Dovevamo in effetti trattenerci appena un po', giusto il necessario per visionare il libro di
William Klein su
New York, allo scopo di constatarne tutti insieme l'impaginazione ardita, e invece siamo rimasti in piedi, attorno al tavolo con gli avanzi della colazione, per un tempo senza tempo. Giusto alla fine, è venuta fuori un'informazione che non avevo colto durante le ore precedenti e cioè che chi riesce a terminare il proprio lavoro, giungendo alla realizzazione di almeno una copia del libro fotografico nato dai quattro incontri del workshop, potrebbe partecipare a una mostra collettiva. Un dettaglio davvero fondamentale, direi, non tanto perché sia convinta della (per ora solo immaginaria) validità di "Che gatti" (il titolo prescelto per il mio libro) quanto perché saperlo mi dà la spinta per portarlo a termine, qualunque sia il risultato finale.
E quindi grazie, Daniele, per averci accolto nella tua bella casa: sono convinta che un po' della felicità che vi circola si trasmetta anche ai tuoi (vostri) ospiti temporanei.
E ora: sotto con la fase finale di ideazione. Non dico di più in merito perché devo pensarci su un po' meglio.
Per ora vi lascio con qualche scatto che Catia Panciera (grazie mille, carissima!) ha fatto con la mia Nikon alla sottoscritta mentre guardavo con Daniele le foto del mio lavoro, permettendogli di ridurle di almeno la metà (com'è giusto che sia):
Nell'ultima foto si vede anche la copertina delle stra-viste (da me!)
Minime storie, che ho portato in sola visione (ahimè) non avendo altre copie... che mi sono arrivate giusto stamattina!
E d'altra parte, comincio a non poterne più di vedermelo intorno... è tempo di passare ad altro.
Perciò avanti e, come sempre, ad maiora!
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