Sto parlando di Fabrizio Zeppilli, navigato fotoreporter del Resto del Carlino, dotato di un sorriso sornione e di uno sguardo da falco. All'apparenza, sembra infatti che non stia davvero osservando la scena che ha deciso di immortalare e anche quando gli rivolgi la parola, dà sempre l'idea che sia lì quasi per caso. Tutto falso. Zeppilli SA, Zeppilli STUDIA, Zeppilli DOMINA la scena e scatta al momento giusto.
Me ne sono resa conto con chiarezza, dopo aver visto le fotografie che ha esposto lo scorso inverno all'ex mercato coperto. Quelle dedicate alla piazza, in particolare, restituiscono la placidità di qualche sabato o domenica mattina, le uniche giornate in cui, durante l'inverno, il centro storico si ripopola almeno un po'. In basso un primo ritratto del fotografo e i suoi scatti dedicati a due habituè di piazza, Vito e Rosalba, con i rispettivi compagni a quattrozampe:
Ancora di più mi hanno però colpito gli scatti in bianco e nero sul paesaggio, la dolce e crudele insieme distesa di colline che ho la fortuna di ammirare tutti i giorni dalle finestre di casa mia.
Preparandomi a scrivere questo breve post di presentazione, ho peraltro scoperto l'esistenza del sito internet di Fabrizio (linkato all'inizio), il cui motto è, di certo non a caso, "Fotografia è memoria". Sfogliandolo (metaforicamente), ho potuto apprezzare la sistematicità con la quale il fotografo ha organizzato i luoghi e i mesi dei suoi scatti, ritrovandovi anche quelli che ha esposto a "Intanto", comprensivi degli altrettanto evocativi testi del giornalista e scrittore (mio cognato... si resta in famiglia, ebbene sì!) Massimo Del Papa:
Che altro dire? Ah ecco: è stato proprio Zeppilli a suggerirmi una delle inquadrature del mio lavoro per il progetto ITAca. Mi riferisco al ritratto di Bibi Iacopini dal "balcone" di piazza del Popolo, usato per davvero - l'ho saputo giusto qualche giorno fa, alla presentazione del libro e dvd sul poeta Alvaro Valentini, cui, naturalmente, era presente anche il reporter con il suo immancabile copricapo - proprio per concionare le folle.
Approfitto quindi di queste righe per ringraziarlo ufficialmente. E mi riprometto, al mio ritorno da Bibbiena, luogo nel quale sto per recarmi proprio questo fine settimana, per la presentazione del lavoro di Giovanni Marrozzini e dei partecipanti ai suoi workshop selezionati per una pubblicazione ad hoc (che non vedo l'ora di vedere...), di passare dal Fotocineclub di Fermo, la seconda casa di Fabrizio e di molti altri fotografi locali che hanno fatto la storia (e continuano a farla) della fotografia nazionale.
Vi lascio con altri scatti rubati a Zeppilli, nei vari momenti in cui ho avuto occasione di incrociarlo nei freddi giorni dell'allestimento collettivo all'ex mercato coperto:
Concludo con una raccomandazione pronunciata dal Nostro, che suonava più o meno così: mai cestinare le foto, un giorno o l'altro potrebbero servirci. Hai proprio ragione: chi avrebbe mai pensato che mi sarei messa a scrivere degli artisti di Intanto mentre scattavo in quei giorni?
Quindi, doppio grazie. E alla prossima!
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