Ho scelto il tema per il lavoro (si fa sempre per dire) che porterò a Intanto, la mostra collettiva bla bla di Fermo.
Non vi anticipo nulla, ma volevo giusto comunicarvi due cosette.
La prima: ho appena tolto dal blog la pagina Storie da tweet, perché non funzionava né la usavo da tempo immemorabile.
La seconda: la maggior parte delle mie foto adatte (eventualmente) a una seconda edizione di Minime storie è già in giro, su Facebook, principalmente, ma anche su Instagram.
I blog sono superati e io lo so benissimo. Ritengo tuttavia che piccoli spazi così non facciano male a nessuno, per cui lascio questo qui in rete a disposizione di chi vorrà.
Anche perché, udite udite, c'è anche chi non usa alcun social network.
E magari ha piacere di sapere che diavolo vado scattando.
Tipo questo:
Si chiama C'era una volta il Novecento.
La scoperta della cassetta abbandonata è merito di mia cugina, con cui ho fatto una breve ma tanto bella passeggiata in spiaggia.
Una cosa simile era successa pure per le scarpe da sposa (avvistate per primo dal Bipede) che ho usato come logo del blog e per i miei bigliettini da visita (non fatemi dire altro, sennò divento sarcastica).
Insomma: rubo volentieri i suggerimenti altrui.
Questa foto racconta molto di come vedo il mondo.
Altre parole non servono.
Ah, no.
Ad maiora.
lunedì 30 novembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
Cristina Donati e l'omaggio agli artisti di Intanto. Ci si vede il 12 dicembre!
Mani d'artista. O di arista? A parte l'infelice freddura, ammetto di essermi sentita onorata quando ho letto il messaggio di Cristina Donati, fotografa (dice lei aspirante, ma già solo perché sta lì a scattare con una Nikon, per me, è degna di attenzione) e giornalista di Fermo.
Il set è durato poco, perché lei poi doveva andare da un altro dei partecipanti a Intanto 2015, la collettiva di artisti, che apre i battenti il prossimo 12 dicembre, organizzata per la sesta edizione all'ex mercato coperto di Fermo da Bibi Iacopini e Patrizia Di Ruscio (anzi, da Patrizia e Bibi: le donne sempre prima. E che diamine).
In quei minuti passati insieme nel mio inedito ruolo di modella (lasciamo stare un antico precedente... un giorno lo racconterò su Madamatap. Forse), ho intuito di aver a che fare con un tipo piuttosto interessante.
Ed è per questo che ho deciso di scrivere qualche riga su di lei e sulla mostra collettiva fermana che tanto mi ha dato negli anni passati.
Il foglietto ciancicato che vedrete sotto mi è stato dato da Cristina in persona: avrei dovuto tenerlo in qualche maniera tra le mani, ma siccome non avevo capito, l'ho accartocciato prima che potesse dirmi "alt!".
Non voglio anticiparvi molto altro sull'idea che ha avuto per il suo spazio espositivo alla mostra natalizia: sappiate però che si tratta di un omaggio originale a noi (spero lei compresa) che vi partecipiamo (devo assolutamente farmi venire un'idea, anzi... Aiuto!).
Quindi mi fermo qui.
Non prima di aver ringraziato ancora una volta Cristina. E di avervi invitato a partecipare numerosi alla serata d'inaugurazione. Ben equipaggiati contro il freddo, naturalmente.
Ad maiora, guys.
Il set è durato poco, perché lei poi doveva andare da un altro dei partecipanti a Intanto 2015, la collettiva di artisti, che apre i battenti il prossimo 12 dicembre, organizzata per la sesta edizione all'ex mercato coperto di Fermo da Bibi Iacopini e Patrizia Di Ruscio (anzi, da Patrizia e Bibi: le donne sempre prima. E che diamine).
In quei minuti passati insieme nel mio inedito ruolo di modella (lasciamo stare un antico precedente... un giorno lo racconterò su Madamatap. Forse), ho intuito di aver a che fare con un tipo piuttosto interessante.
Ed è per questo che ho deciso di scrivere qualche riga su di lei e sulla mostra collettiva fermana che tanto mi ha dato negli anni passati.
Il foglietto ciancicato che vedrete sotto mi è stato dato da Cristina in persona: avrei dovuto tenerlo in qualche maniera tra le mani, ma siccome non avevo capito, l'ho accartocciato prima che potesse dirmi "alt!".
Non voglio anticiparvi molto altro sull'idea che ha avuto per il suo spazio espositivo alla mostra natalizia: sappiate però che si tratta di un omaggio originale a noi (spero lei compresa) che vi partecipiamo (devo assolutamente farmi venire un'idea, anzi... Aiuto!).
Quindi mi fermo qui.
Non prima di aver ringraziato ancora una volta Cristina. E di avervi invitato a partecipare numerosi alla serata d'inaugurazione. Ben equipaggiati contro il freddo, naturalmente.
Ad maiora, guys.
martedì 3 novembre 2015
Effetto nuova casa sui quadrupedi... e i temi di mio nipote!
Non ditemelo, lo so: un blog che non viene aggiornato assiduamente equivale a non averlo. Del resto, chi vuole ti legge anche a distanza di mesi: su internet non scade mai nulla.
Perciò eccomi di nuovo qui.
Chi conosce il mio alter ego Madamatap, sa che ho comprato casa da poco. E chi conosce gli animali, in particolare i gatti, sa altrettanto quante storie facciano se si cambia loro l'ambiente di riferimento.
Ebbene: la prima settimana, diciamo le prime due, sono state disorientanti per la coppia di fratelli quadrupedi de facto.
Da allora, però, sono passati diversi mesi e oggi le cose vanno decisamente bene. A volte fin troppo bene.
Leggete i due testi che riporto qui sotto:
Scusate se non mi metto lì a tagliare la mano che regge i fogli (lo sapete: questo non è un blog aziendale). In tutti i modi, quel che vedete/leggete (forse!) sopra sono due dei tre temi che mio nipote J. ha dedicato ai gatti. Anzi: ai miei gatti.
In poche righe ha raccontato alla perfezione come sia andato avanti l'ambientamento di quei due, ma quando parla del giro dalla finestra del bagno verso la porta finestra della cucina e viceversa con tappa nella vaschetta sul balcone e poi via sulle piante, beh, sta raccontando una delle nuove, mal tollerate (da me) abitudini della gatta grigia.
Finalmente ho due balconi, sui quali ho deciso di mettere qualche piantina. Bene: Bice la pirata ha subito provveduto a battezzarle, mordicchiandone le foglie e saltandoci proprio a piè (zampe) pari.
L'altro, il marroncino che a mio nipote evidentemente sembra grigio (la femmina è dominante in tutte le razze, figuriamoci nella felina), è quello che si maschera da cuscino sbagliando la posizione nel letto.
E insomma: la casa è di loro gradimento.
Sotto quattro scatti con il cellulare (non sono una fotografa, mi posso permettere di usare tutti i mezzi che mi pare) che lo attestano:
Non c'è bisogno di essere esperti psicologi felininici (un neologismo voluto, eh) per capire quanto differiscano le personalità di questi due.
Che cosa li accomuna, qualcuno potrebbe chiedersi?
A occhio nulla, forse solo l'essere i veri padroni di casa.
Ma pensa tu.
Se non ci fossero, comunque, bisognerebbe inventarli.
Grazie a J. per i suoi temi. Ah, a proposito: leggete l'ultimo, il più bello in assoluto, nel quale il mio magnifico nipote presenta due punti di vista, uno oggettivo e uno soggettivo, sul gatto.
Buona lettura!
Perciò eccomi di nuovo qui.
Chi conosce il mio alter ego Madamatap, sa che ho comprato casa da poco. E chi conosce gli animali, in particolare i gatti, sa altrettanto quante storie facciano se si cambia loro l'ambiente di riferimento.
Ebbene: la prima settimana, diciamo le prime due, sono state disorientanti per la coppia di fratelli quadrupedi de facto.
Da allora, però, sono passati diversi mesi e oggi le cose vanno decisamente bene. A volte fin troppo bene.
Leggete i due testi che riporto qui sotto:
Scusate se non mi metto lì a tagliare la mano che regge i fogli (lo sapete: questo non è un blog aziendale). In tutti i modi, quel che vedete/leggete (forse!) sopra sono due dei tre temi che mio nipote J. ha dedicato ai gatti. Anzi: ai miei gatti.
In poche righe ha raccontato alla perfezione come sia andato avanti l'ambientamento di quei due, ma quando parla del giro dalla finestra del bagno verso la porta finestra della cucina e viceversa con tappa nella vaschetta sul balcone e poi via sulle piante, beh, sta raccontando una delle nuove, mal tollerate (da me) abitudini della gatta grigia.
Finalmente ho due balconi, sui quali ho deciso di mettere qualche piantina. Bene: Bice la pirata ha subito provveduto a battezzarle, mordicchiandone le foglie e saltandoci proprio a piè (zampe) pari.
L'altro, il marroncino che a mio nipote evidentemente sembra grigio (la femmina è dominante in tutte le razze, figuriamoci nella felina), è quello che si maschera da cuscino sbagliando la posizione nel letto.
E insomma: la casa è di loro gradimento.
Sotto quattro scatti con il cellulare (non sono una fotografa, mi posso permettere di usare tutti i mezzi che mi pare) che lo attestano:
Non c'è bisogno di essere esperti psicologi felininici (un neologismo voluto, eh) per capire quanto differiscano le personalità di questi due.
Che cosa li accomuna, qualcuno potrebbe chiedersi?
A occhio nulla, forse solo l'essere i veri padroni di casa.
Ma pensa tu.
Se non ci fossero, comunque, bisognerebbe inventarli.
Grazie a J. per i suoi temi. Ah, a proposito: leggete l'ultimo, il più bello in assoluto, nel quale il mio magnifico nipote presenta due punti di vista, uno oggettivo e uno soggettivo, sul gatto.
Buona lettura!
Iscriviti a:
Post (Atom)