Dopo essere andato in versione asciugata al Centro italiano della fotografia d'autore di Bibbiena, portato da Daniele Cinciripini insieme con gli altri esempi di libri autoprodotti, è tornato a essere una bozza nelle mani di Maria Loreta Pagnani, la grafica che ho conosciuto nelle giornate passate con Daniele & co a San Benedetto del Tronto. Ha infatti bisogno di una limatura finale.
Sì, perché avendo tolto molte immagini, è necessario rivedere tutto l'impaginato e prevedere - eventualmente - qualche altro testo. Purtroppo, però, Maria Loreta è molto indaffarata in questo periodo, ma confido nella sua capacità di recuperare il tempo perduto...
Nel frattempo, pubblico alcuni scatti nuovi che non faranno mai parte di Che gatti, ma che comunque ne incarnano lo spirito. Il primo (non memorabile) mostra quel gran casino di costumi del bipede Paolo, tirati fuori uno a uno da Nino, un esempio di gioco-teppismo che l'ha impegnato molto spesso la scorsa estate. Alla fine, sono diventati un morbido giaciglio per Bice...
Più avanti ho inserito lo stendino multi-funzione, utilizzato soprattutto dalla femmina per i consueti sonnellini su superficie dura, i suoi preferiti. Da un po' di tempo, peraltro, pure il maschio ha imparato a salirci sopra: se non lo sapete, anche i gatti copiano dagli altri, mica solo gli esseri umani.
Chiudo con un Nino poetico dietro la tenda vintage. Che poesia, eh?
Alla prossima!
Che bella che è diventata Bice, ha fatto un musetto da "aristogatta"! ^_^
RispondiEliminaProprio così: è una nobile-contadina! :-)
Eliminacom'è andata ieri sera? sei riuscita a usare la videocamera? mi è dispiaciuto molto non esserci, ma spero in un bis!! a presto
a.