giovedì 4 ottobre 2012

Nicola Zappalà e le mescolanze d'artista

Nicola Zappalà è uno che si fa notare, anche senza averne mai visto il sorriso cordiale. Per conoscerlo almeno un po', bastava infatti dare un'occhiata allo spazio allestito dall'artista ventinovenne a "Intanto", la mostra collettiva prossima ormai alla terza edizione nuovamente all'ex mercato coperto di Fermo. 
Avvicinandosi al suo "stand", posto nell'angolo più estremo del grande stanzone una volta adibito a ben altre esposizioni, la prima impressione che se ne poteva ricavare era di un grande caos, colorato e insieme accogliente come il viso di Nicola; prendendosi qualche minuto in più, se ne potevano cogliere i singoli dettagli, dalle fotografie accatastate su un tavolino, alle lampade ottenute dal riciclo di oggetti (fantastica l'abat jour-sneaker!) altrimenti destinati a tutt'altro, fino alle immagini appiccicate con la colla sulle pareti come manifesti pubblicitari.
Il tutto era illuminato con un faro dalla forte luce gialla, in tono con il vecchio divano piazzato in un angolo, contornato dalla selva di fotografie, a darci l'idea di essere piombati nel salotto-laboratorio dell'artista e non in un ex (gelidissimo!) mercato coperto.
Riguardando gli scatti che gli ho dedicato nei giorni dell'allestimento, mi sono resa conto che non ne ho una d'insieme, forse perché troppo attratta dal complesso lavorìo che ha permesso a Nicola (e a chi gli ha dato una mano...) di trasformare uno spazio vuoto e francamente pure un po' desolato nella riproposizione presumo il più possibile fedele del suo modo di fare arte.
A Nicola piacciono le contaminazioni e la fotografia analogica: gli studi artistici al "Preziotti" di Fermo gli hanno permesso di avvicinarsi a molteplici tecniche e le sue esperienze non solo creative gli hanno in più consentito di utilizzare al meglio anche la sua grande manualità (dovevate vederlo mentre dava la colla o armeggiava con i cavi della luce!), decisamente invidiabile in un periodo storico che sembra averne dimenticato l'importanza. 
Il suo spirito pratico, peraltro, l'ha portato anche a interessarsi di sviluppo e stampa fotografica, fino a diventarne insegnante a beneficio degli allievi che hanno partecipato ai corsi da lui tenuti nella sua ex scuola e nella sede di una contrada della città.
La condivisione delle proprie passioni sembra essere inoltre un'altra interessante caratteristica del giovane artista, che ha collaborato più volte anche con altri suoi pari, per esempio anche con Paolo Bazzani, di cui ho già scritto, ma anche con i due "Ciri", Maddaluno e Stajano, artisti noti non solo nell'ambiente fermano.
Fin qui il passato: ma adesso in che cosa è impegnato il nostro sorridente Nicola?
Con... Intanto 2012/2013, ma prima ancora con le rifiniture al suo nuovo studio, che sta sistemando in vicolo Torto, al civico numero 9 di Fermo. In questo luogo, ricollocherà anche la camera oscura che è disposto ad affittare a ore a chi "abbia voglia di stamparsi un rullino in bianco e nero da solo", come mi ha scritto.
Per il resto, le sue intenzioni sono sempre quelle: continuare a "mischiare le arti", seguitando a crescere e a mettersi in gioco. Un bel programma per il futuro prossimo, non c'è che dire.
Vi lascio quindi con le fotografie che ho scattato all'artista e al suo spazio ormai quasi un anno fa:













Lo spirito costruttivo e di apertura agli altri lo si percepisce tutto anche da questi scatti, non credete?
In tutti i modi, lo si vede di sicuro nel gesto compiuto dall'artista nei confronti del Comune, cui Nicola ha donato il suo altorilievo dedicato ad Amedeo Modigliani, realizzato durante un'estemporanea di cinque ore per l'edizione 2010 del Festival "Fermento", per giovani artisti. L'opera è ispirata al quadro di Modì che ritrae la sua musa-amante, intitolato Jeanne seduta su una sedia con porta arancione dietro. Da qualche mese la trasposizione in ferro di Zappalà è esposta nella sede dell'assessorato alla Cultura. Lo testimonia la foto della cerimonia di consegna inviatami dall'artista, che lo ritrae in compagnia dell'assessore Francesco Trasatti e Simone Galiè: 

A Nicola e ai suoi progetti presenti e futuri non resta che augurare (ovviamente): ad maiora!

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