In attesa di contattare tutti gli artisti (o almeno la maggioranza: di alcuni non ho nulla: né mail né telefono), ho deciso che dedicherò qualche riga alle persone che "intanto" hanno risposto al mio primo appello.
Parto con il mio quasi omonimo Raffaele Ciccaleni, acquarellista, che ho immortalato più volte durante i giorni dell'allestimento natalizio, senza conoscerne il nome...
Il gentilissimo artista nativo di Monte Urano mi ha fornito anche il curriculum: del suo percorso mi ha colpito in particolare l'amore dichiarato per le "competizioni estemporanee" e in generale per l'immediatezza della tecnica prediletta. Forse, il modo migliore per fotografarlo sarebbe mentre è all'opera... Sì, penso proprio che sia questa la strada che sceglierò. Sempre che lui sia disponibile. Gli girerò questo post e vediamo come reagisce!
Eccovi, di seguito, Raffaele Ciccaleni mentre sistema i suoi lavori all'ex mercato coperto:
E' difficile vedere bene i suoi quadri in questi scatti, comunque un pochino, osservandoli da vicino nei giorni dell'allestimento, mi facevano pensare ai paesaggi disegnati da Tullio Pericoli. Del resto, le colline raffigurate sono più o meno le stesse... O almeno lo sono per una forestiera come me.
Voi artisti fermani che ne pensate? Aspetto i vostri commenti!
giovedì 29 marzo 2012
Ma resto comunque più vicina al mio elemento naturale
La selezione sarà durissima, per tutti e due i progetti.
Sotto vi propongo uno degli innumerevoli scatti a Bice, troppo fotogenica proprio per via della sua natura felina:
Sotto vi propongo uno degli innumerevoli scatti a Bice, troppo fotogenica proprio per via della sua natura felina:
Quel che mi prefiggo è raccontare di "lei" e del "fratellino" senza umanizzarli troppo, ma senza nemmeno esagerare nel senso opposto.
Mi sono resa conto, infatti, che non posso uscire da me stessa e dalla mia naturale propensione alla fotografia "giornalistica". Un po' di poesia, ovviamente, me l'aspetto, la pretendo anzi, ma senza fingermi "concettuale".
Dubito che lo sarò mai.
O no?
martedì 27 marzo 2012
Magie feline
Gli scatti che vedrete sotto sono stati rubati in un giardino abbandonato di Montecosaro, un piccolo, silenzioso borgo del Maceratese che ho visitato un paio di settimane fa.
Non sono di certo i primi scatti che faccio ai gatti, ma prima di parlarvi di Bice e Nino, i protagonisti del progetto formato-mini (si fa per dire: ho radunato le foto già fatte. Sono già così una MAREA!), mi premeva ospitare sul blog anche gli altri felini, quelli che incontro abitualmente nelle escursioni nella bella provincia marchigiana.
Di gatti, in effetti, è proprio pieno il mondo.
Il duo di immagini sull'albero fiorito a me per esempio fa pensare al Giappone. Voi che ne dite? Eccolo qui:
Sottoporrò questi scatti al gruppo che ha partecipato al workshop di Daniele Cinciripini. Idem farò con quelle sotto allegate, delle quali sono particolarmente orgogliosa:
Vi siete chiesti perché ne sia orgogliosa? Perché, conoscendo bene il comportamento felino, sapevo che cosa significava lo sguardo attento del primo scatto, prodromo dell'attacco immortalato subito sotto... con un tempo evidentemente troppo lungo! E del resto, non c'era troppa luce: se avessi accorciato i centesimi di secondo, sarebbe venuta scurissima.
In realtà, sto mettendo le mani avanti prima di ricevere le critiche di fotografi più esperti di me.
Però sono sempre più convinta che l'esercizio sia fondamentale per dominare meglio la tecnica a beneficio dei nostri propositi. O no?
Buoni scatti, amici.
Non sono di certo i primi scatti che faccio ai gatti, ma prima di parlarvi di Bice e Nino, i protagonisti del progetto formato-mini (si fa per dire: ho radunato le foto già fatte. Sono già così una MAREA!), mi premeva ospitare sul blog anche gli altri felini, quelli che incontro abitualmente nelle escursioni nella bella provincia marchigiana.
Di gatti, in effetti, è proprio pieno il mondo.
Il duo di immagini sull'albero fiorito a me per esempio fa pensare al Giappone. Voi che ne dite? Eccolo qui:
Sottoporrò questi scatti al gruppo che ha partecipato al workshop di Daniele Cinciripini. Idem farò con quelle sotto allegate, delle quali sono particolarmente orgogliosa:
Vi siete chiesti perché ne sia orgogliosa? Perché, conoscendo bene il comportamento felino, sapevo che cosa significava lo sguardo attento del primo scatto, prodromo dell'attacco immortalato subito sotto... con un tempo evidentemente troppo lungo! E del resto, non c'era troppa luce: se avessi accorciato i centesimi di secondo, sarebbe venuta scurissima.
In realtà, sto mettendo le mani avanti prima di ricevere le critiche di fotografi più esperti di me.
Però sono sempre più convinta che l'esercizio sia fondamentale per dominare meglio la tecnica a beneficio dei nostri propositi. O no?
Buoni scatti, amici.
martedì 20 marzo 2012
"Intanto" che capisco come riorganizzare il blog...
Un passetto (proprio piccolo) alla volta, comincio a ricevere le prime risposte alla mail collettiva inviata ormai già una settimana fa agli artisti che hanno partecipato alla mostra collettiva organizzata all'ex mercato coperto di Fermo. Non di tutti posseggo telefono e indirizzo mail ed è questa una delle ragioni che mi spinge a non cedere alla fretta, nemica di qualsiasi attività umana, tanto più se di tipo creativo.
Nell'attesa di colmare i buchi di conoscenza (la strada è lunga e non solo in questa specifica ricerca!), sto cercando di migliorare la visibilità dei contenuti già pubblicati e di quelli che verranno.
Come ho già accennato nei recenti post, infatti, sto lavorando su due diversi fronti velleitariamente artistici: gli artisti fermani e... i miei gatti! Vista la grande diversità (solo apparente: i gatti sono di per sé creature ricche d'arte) tra i percorsi, ho bisogno di suddividere il blog in più sezioni.
Il problema è che da sola non ne sono capace: ma ho appena mandato una mail di Sos a mia cognata, speriamo che la legga presto!
Nell'attesa di migliorare degnamente il mio spazio, linko qui di seguito il video un po' meno artigianale di quello sulla gatta Bice, dedicato agli artisti di "Intanto", nei giorni in cui erano alle prese con l'allestimento dello scorso Natale.
Buona visione (me lo auguro di cuore!):
Ribadisco il mio grazie già lanciato sulla sigla finale, ma soprattutto aggiungo: a presto, amici artisti!
venerdì 16 marzo 2012
Il vero motore della creatività
Rileggendo il titolo del precedente post, mi sono affiorate alla memoria le parole di una canzone di Lucio Battisti. E d'altra parte un po' di confusione, all'inizio di un nuovo percorso, è inevitabile.
E però, come dicevo oggi a Daniele Cinciripini su skype, per combattere guadi e stanchezze varie, la ricetta è sempre quella: scrivere e fotografare (la seconda più della prima, sicuramente!).
Per dire: oggi ho radunato il grosso delle fotografie che nei mesi scorsi ho fatto a Bice e Nino.
Non ho ancora deciso come organizzare il lavoro, ma, riguardandole, mi sono resa conto di averne già parecchie discrete: tutto sta a rileggerle alla luce di un portfolio o di una narrazione per immagini, se vogliamo chiamarla in un altro modo.
Per ora mi limito a ripresentarli com'erano qualche tempo fa, pochi giorni dopo essere entrati nella nostra vita:
E qui com'erano qualche giorno fa durante il loro sonnellino pomeridiano:
Già da questa doppietta si capisce (o forse no?) che padroni di casa sono diventati nel frattempo... In questo istante, per esempio, giocano con una certa vivacità vicino a una lampada: speriamo che non la distruggano, va!
Finisco con una notazione sull'altro progetto, quello GRANDE: cominciano ad arrivarmi le prime risposte dagli artisti che hanno partecipato a "Intanto": sono davvero curiosa di vedere che strada prenderà quest'altro viaggio.
La curiosità è il vero motore di qualsiasi creazione. Chi l'ha detto? Io di certo, altri non so!
Ai prossimi aggiornamenti.
lunedì 12 marzo 2012
Molte idee, ancora un po' confuse
La prima settimana dopo il workshop con Daniele Cinciripini (a proposito: leggete l'intervista, se vi va) è stata abbastanza difficile. Da una parte, ho partecipato a un'esperienza più che professionale direi umana e mistica, dall'altra, passato il "blizzard" emotivo, mi sono detta: e adesso?
Adesso comincia la riorganizzazione, di questo spazio e delle mie giornate.
Mi sono procurata gli indirizzi del grosso degli artisti che hanno preso parte a "Intanto", la mostra collettiva tenutasi per due inverni di seguito, a ridosso del Natale, all'ex mercato coperto di Fermo.
L'idea, veramente mastodontica, è la seguente: raccontare con foto ed eventuali testi vita e opere dei suddetti artisti. E' una parola. Sono oltre cento e non tutti dislocati esattamente dietro l'angolo.
Il secondo problema, in verità, è relativamente grave, perché, tutto sommato, approfittare del mio progetto fotografico per farmi qualche viaggetto fuori regione, non sarebbe neanche così male.
Il primo problema, invece, è più serio.
Come faccio a raccontare vita e opere di oltre un centinaio di persone con uno, due, massimo tre scatti? Quanto tempo (e denaro) mi occorrerà?
Arrovellandomi (senza esagerare) su queste domande, mi sono venute in mente alcune soluzioni.
Li contatterò tutti e mi farò dare una propria una foto per costruire una specie di grande affresco con le loro facce.
In secondo luogo, chiederò di mandarmi una nota biografica e qualche esempio delle loro opere (in bassa risoluzione, sennò mi si pianta il già troppo zeppo pc!) e con questo materiale cercherò di capire chi andare a trovare di persona e chi no.
Insomma, ci saranno dei focus su alcuni autori, ma a tutti sarà comunque dedicata almeno una breve nota sul percorso artistico e personale.
E il mio blog a che cosa servirà? Come al solito, a raccontare le fasi di avvicinamento agli artisti e gli scatti preparatori. Ma non è detto: dipenderà molto dalla risposta che avrò da ciascuno di loro.
In ogni modo, mi ci vorrà tempo, temo anche parecchio.
Di per sé, quest'ultimo non sarebbe un problema. Ostacoli di altra natura (biecamente economica, diciamolo) potrebbero ulteriormente rallentare le mie velleità creative e tuttavia non è il momento di pensarci, non ora.
Contemporaneamente al lavoro di lungo periodo, in ogni caso, ho intenzione di avviarne anche un altro, all'apparenza di più facile realizzazione.
Si tratta del progetto che ho sinteticamente inviato a Daniele Cinciripini, dal titolo (anch'esso provvisorio) "Vite da gatti". In estrema sintesi, vorrei raccontare la giornata di Nino e Bice, dal risveglio alla notte, passando per i pasti, il gioco, le dormite e il loro rapporto con noi.
Il tutto, se possibile, senza essere troppo leziosa. E staremo a vedere.
C'è un terzo progetto di cui, per ora, preferisco non parlare perché potrebbe essere ancora più ostico di quello sugli artisti... e da un altro lato estremamente più coinvolgente per la sottoscritta e per una persona che mi sta molto vicina. Oltretutto, non sono neanche sicura che mi vada veramente di tirare fuori troppa autobiografia: una cosa è raccontare anche di se stessi utilizzando il punto di vista dei nostri adorati quattrozampe, un'altra è metterci direttamente la faccia.
Insomma, per ora i progetti veri (o verosimili!!) sono due, come illustrato negli scatti sotto riprodotti, uno simboleggiante il primo percorso, l'altro il secondo:
A presto per i primi sviluppi!
Adesso comincia la riorganizzazione, di questo spazio e delle mie giornate.
Mi sono procurata gli indirizzi del grosso degli artisti che hanno preso parte a "Intanto", la mostra collettiva tenutasi per due inverni di seguito, a ridosso del Natale, all'ex mercato coperto di Fermo.
L'idea, veramente mastodontica, è la seguente: raccontare con foto ed eventuali testi vita e opere dei suddetti artisti. E' una parola. Sono oltre cento e non tutti dislocati esattamente dietro l'angolo.
Il secondo problema, in verità, è relativamente grave, perché, tutto sommato, approfittare del mio progetto fotografico per farmi qualche viaggetto fuori regione, non sarebbe neanche così male.
Il primo problema, invece, è più serio.
Come faccio a raccontare vita e opere di oltre un centinaio di persone con uno, due, massimo tre scatti? Quanto tempo (e denaro) mi occorrerà?
Arrovellandomi (senza esagerare) su queste domande, mi sono venute in mente alcune soluzioni.
Li contatterò tutti e mi farò dare una propria una foto per costruire una specie di grande affresco con le loro facce.
In secondo luogo, chiederò di mandarmi una nota biografica e qualche esempio delle loro opere (in bassa risoluzione, sennò mi si pianta il già troppo zeppo pc!) e con questo materiale cercherò di capire chi andare a trovare di persona e chi no.
Insomma, ci saranno dei focus su alcuni autori, ma a tutti sarà comunque dedicata almeno una breve nota sul percorso artistico e personale.
E il mio blog a che cosa servirà? Come al solito, a raccontare le fasi di avvicinamento agli artisti e gli scatti preparatori. Ma non è detto: dipenderà molto dalla risposta che avrò da ciascuno di loro.
In ogni modo, mi ci vorrà tempo, temo anche parecchio.
Di per sé, quest'ultimo non sarebbe un problema. Ostacoli di altra natura (biecamente economica, diciamolo) potrebbero ulteriormente rallentare le mie velleità creative e tuttavia non è il momento di pensarci, non ora.
Contemporaneamente al lavoro di lungo periodo, in ogni caso, ho intenzione di avviarne anche un altro, all'apparenza di più facile realizzazione.
Si tratta del progetto che ho sinteticamente inviato a Daniele Cinciripini, dal titolo (anch'esso provvisorio) "Vite da gatti". In estrema sintesi, vorrei raccontare la giornata di Nino e Bice, dal risveglio alla notte, passando per i pasti, il gioco, le dormite e il loro rapporto con noi.
Il tutto, se possibile, senza essere troppo leziosa. E staremo a vedere.
C'è un terzo progetto di cui, per ora, preferisco non parlare perché potrebbe essere ancora più ostico di quello sugli artisti... e da un altro lato estremamente più coinvolgente per la sottoscritta e per una persona che mi sta molto vicina. Oltretutto, non sono neanche sicura che mi vada veramente di tirare fuori troppa autobiografia: una cosa è raccontare anche di se stessi utilizzando il punto di vista dei nostri adorati quattrozampe, un'altra è metterci direttamente la faccia.
Insomma, per ora i progetti veri (o verosimili!!) sono due, come illustrato negli scatti sotto riprodotti, uno simboleggiante il primo percorso, l'altro il secondo:
A presto per i primi sviluppi!
martedì 6 marzo 2012
E autoproduzione sia!
E' impossibile riassumere in un post le emozioni passate nelle due giornate del workshop di Daniele Cinciripini e Demetrio Mancini sull'autoproduzione di un libro fotografico.
Al di là delle preziose informazioni tecniche, infatti, sono venute fuori esperienze personali, anzi, persone, di per sé più brillanti dell'oro, oltre che decisamente più rare.
Quando vivo esperienze del genere, mi riconcilio con il genere umano e mi ripeto che è fondamentale continuare a cercare, perché, nonostante la piattezza generale, c'è ancora tanto sangue, tanta vita da scoprire, poco a poco, magari, o anche solo per quelle giornate in cui si sta insieme.
Come già mi è capitato l'estate scorsa, per il workshop di Giovanni Marrozzini, ho un po' timore che, con il trascorrere dei giorni, resterà solo la piacevolezza del ricordo. Però, a differenza dell'esperienza precedente, il duo di D l'ha studiata con intelligenza: le due giornate appena passate sono solo il preludio del lavoro progettuale che dovrebbe impegnare ciascuno di noi e la D un po' più anziana (Daniele non diventerà mai vecchio, ne sono sicura) ha promesso che ci starà addosso per costringerci ad arrivare a mettere un punto finale all'opera da noi progettata, certo, ma sviluppata e magari modificata grazie al confronto con gli altri negli appuntamenti previsti nei prossimi quattro mesi.
Ed è proprio quello di cui avevo bisogno. Perché se è vero che ciascuno di noi insegue una propria individualissima poetica, è altrettanto chiaro (almeno a me!) che, confrontandosi con persone valide, animate da intenzioni simili, si può solo migliorare. Tutto questo, tra l'altro, indipendentemente dall'uso che faremo del prodotto finale. Perché non c'è niente di più bello che sentirsi impegnati in un lavoro creativo.
E adesso, bando alle ciance. Occorre studiare e scrivere il progetto (o i progetti: mi piace l'idea di mettere in cantiere più cose, come ci ha mostrato Daniele).
Come mi disse una volta una collega di un importante quotidiano, "dacci sotto". Detesto l'espressione, ma se mi è rimasta impressa un motivo ci sarà.
Ci "darò sotto", il più possibile.
Vi lascio con una foto marina, simbolo della vita che ha il sopravvento sull'arenamento...
Foto scura? Of course... ma dopo il buio verrà la luce :-)
Ad maiora!
Al di là delle preziose informazioni tecniche, infatti, sono venute fuori esperienze personali, anzi, persone, di per sé più brillanti dell'oro, oltre che decisamente più rare.
Quando vivo esperienze del genere, mi riconcilio con il genere umano e mi ripeto che è fondamentale continuare a cercare, perché, nonostante la piattezza generale, c'è ancora tanto sangue, tanta vita da scoprire, poco a poco, magari, o anche solo per quelle giornate in cui si sta insieme.
Come già mi è capitato l'estate scorsa, per il workshop di Giovanni Marrozzini, ho un po' timore che, con il trascorrere dei giorni, resterà solo la piacevolezza del ricordo. Però, a differenza dell'esperienza precedente, il duo di D l'ha studiata con intelligenza: le due giornate appena passate sono solo il preludio del lavoro progettuale che dovrebbe impegnare ciascuno di noi e la D un po' più anziana (Daniele non diventerà mai vecchio, ne sono sicura) ha promesso che ci starà addosso per costringerci ad arrivare a mettere un punto finale all'opera da noi progettata, certo, ma sviluppata e magari modificata grazie al confronto con gli altri negli appuntamenti previsti nei prossimi quattro mesi.
Ed è proprio quello di cui avevo bisogno. Perché se è vero che ciascuno di noi insegue una propria individualissima poetica, è altrettanto chiaro (almeno a me!) che, confrontandosi con persone valide, animate da intenzioni simili, si può solo migliorare. Tutto questo, tra l'altro, indipendentemente dall'uso che faremo del prodotto finale. Perché non c'è niente di più bello che sentirsi impegnati in un lavoro creativo.
E adesso, bando alle ciance. Occorre studiare e scrivere il progetto (o i progetti: mi piace l'idea di mettere in cantiere più cose, come ci ha mostrato Daniele).
Come mi disse una volta una collega di un importante quotidiano, "dacci sotto". Detesto l'espressione, ma se mi è rimasta impressa un motivo ci sarà.
Ci "darò sotto", il più possibile.
Vi lascio con una foto marina, simbolo della vita che ha il sopravvento sull'arenamento...
Foto scura? Of course... ma dopo il buio verrà la luce :-)
Ad maiora!
venerdì 2 marzo 2012
Prime prove di gallerie fotografiche...
Ho un progetto in testa, ma finché non incontro la persona che potrebbe darmi la spinta concreta per partire (abbiamo appuntamento per lunedì pomeriggio alle 16), preferisco non dire niente.
Intanto, domani e dopodomani partecipo al workshop di Daniele Cinciripini sull'autoproduzione di un libro fotografico. Ho deciso di prendervi parte dopo averne ascoltato la presentazione al Fotocineclub di Fermo, lo stesso in cui avevo seguito l'analogo laboratorio ideato da Giovanni Marrozzini.
Confesso anzi che tornarvi a distanza di molti mesi aveva risvegliato le emozioni dense di quelle giornate d'inizio estate.
Adesso, a quasi fine inverno, faccio un nuovo passo: staremo a vedere se mi porterà da qualche altra parte.
Nel frattempo, ho provato a creare una galleria fotografica decente, utilizzando anche la musica.
Si tratta, lo dico subito, di due modestissimi tentativi, sicuramente per nulla professionali.
Però, nel secondo caso, ossia in quella che ho chiamato Silvery Fox, ho tentato il più possibile di costruire una vera e propria mini(ma!) storia per immagini, scegliendo quel pezzetto di brano musicale (tagliato con l'accetta!) proprio perché adattissimo alla gatta Bice, la protagonista del mio video.
Ve li presento qui di seguito, linkandoli direttamente dal canale Youtube del mio alter ego:
Che ne dite? Sono MOOOLTO amatoriali, lo so, però vi assicuro che montare un video è davvero divertente e credo proprio che cercherò il più possibile di impratichirmi sempre di più.
Ad Maiora!
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