martedì 6 marzo 2012

E autoproduzione sia!

E' impossibile riassumere in un post le emozioni passate nelle due giornate del workshop di Daniele Cinciripini e Demetrio Mancini sull'autoproduzione di un libro fotografico. 
Al di là delle preziose informazioni tecniche, infatti, sono venute fuori esperienze personali, anzi, persone, di per sé più brillanti dell'oro, oltre che decisamente più rare. 
Quando vivo esperienze del genere, mi riconcilio con il genere umano e mi ripeto che è fondamentale continuare a cercare, perché, nonostante la piattezza generale, c'è ancora tanto sangue, tanta vita da scoprire, poco a poco, magari, o anche solo per quelle giornate in cui si sta insieme.
Come già mi è capitato l'estate scorsa, per il workshop di Giovanni Marrozzini, ho un po' timore che, con il trascorrere dei giorni, resterà solo la piacevolezza del ricordo. Però, a differenza dell'esperienza precedente, il duo di D l'ha studiata con intelligenza: le due giornate appena passate sono solo il preludio del lavoro progettuale che dovrebbe impegnare ciascuno di noi e la D un po' più anziana (Daniele non diventerà mai vecchio, ne sono sicura) ha promesso che ci starà addosso per costringerci ad arrivare a mettere un punto finale all'opera da noi progettata, certo, ma sviluppata e magari modificata grazie al confronto con gli altri negli appuntamenti previsti nei prossimi quattro mesi.
Ed è proprio quello di cui avevo bisogno. Perché se è vero che ciascuno di noi insegue una propria individualissima poetica, è altrettanto chiaro (almeno a me!) che, confrontandosi con persone valide, animate da intenzioni simili, si può solo migliorare. Tutto questo, tra l'altro, indipendentemente dall'uso che faremo del prodotto finale. Perché non c'è niente di più bello che sentirsi impegnati in un lavoro creativo. 
E adesso, bando alle ciance. Occorre studiare e scrivere il progetto (o i progetti: mi piace l'idea di mettere in cantiere più cose, come ci ha mostrato Daniele).  
Come mi disse una volta una collega di un importante quotidiano, "dacci sotto". Detesto l'espressione, ma se mi è rimasta impressa un motivo ci sarà.
Ci "darò sotto", il più possibile.
Vi lascio con una foto marina, simbolo della vita che ha il sopravvento sull'arenamento...


Foto scura? Of course... ma dopo il buio verrà la luce :-)
Ad maiora!

4 commenti:

  1. che piacere leggerti con questo (più che giustificato) ottimismo
    spero proprio che i tuoi progetti diventino sempre più congeniali alla tua personalità.
    e le pagine del blog testimonieranno passo a passo
    bonne chance

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  2. grazie, caro Paolo, ma il merito di questa energia che leggi nel post è anche delle persone che ho avuto il piacere di conoscere lo scorso fine settimana. sono successe cose davvero interessanti... ma la privacy mi impone di tenerle per me... altrimenti mi uccidono! ;-)
    a presto

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  3. :-) a Daniele, il fotografo più romantico della storia (lui sa perché!)

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