lunedì 5 dicembre 2011

Rosalba e Tom

Non deve essere ricca, ma una casa ce l'ha. Da quel che ho capito, ci vive con il cane Tom e il fratello Cesare. Quest'ultimo, originariamente, era nell'ideale elenco dei fotografabili, ma poi, come succede di frequente nei progetti elaborati a tavolino, ho capito che non era adatto. Per l'impostazione che ho dato, anzi, che sta materializzandosi scatto dopo scatto, incontro dopo incontro, era molto più adatta Rosalba, con il suo fazzoletto in testa legato sotto al mento, il bastone e il suo cane scuro e magro. 
Ho visto che Maria le ha regalato due euro dopo aver vinto al lotto, dal che ne ho dedotto la differenza di status sociale tra le due. Con Rosalba, però, ho parlato troppo poco, mentre ho familiarizzato assai di più con Tom. Già da diverse settimane avevo pronta una foto che li ritraeva insieme, ma l'espressione nel volto di lei non mi convinceva. Soltanto qualche giorno fa ne ho capito la ragione. Quando parla di Tom e quando si rivolge a lui, Rosalba mette su un sorriso tenero, colmo di amore, ricambiato dagli occhi compassionevoli del suo quattrozampe. Sono convinta che l'una senza l'altro non possano proprio stare.
Perciò ho scelto una terza foto per la mia undicesima "minima storia". L'ho mandata nel primo pomeriggio al mio tutor. Sono in attesa di sapere se posso caricarla sul sito del Fotoclub.
Questa esperienza m'insegna, ancora una volta, che non devo avere fretta: se mi lascio qualche istante in più (magari anche un mese, com'è capitato in questo caso... finché avanzerà del tempo per concludere in tempo utile il progetto, naturalmente), poi la storia arriva. 
Pubblico di seguito le foto "scartate":


Nella seconda Rosalba sorride e Tom sembra ascoltarla attentamente. 
Dimenticavo: per chi volesse vederle meglio, basta cliccare sulle immagini.
Il problema di questa foto erano le ombre. 
Zoomandola, peraltro, mi sono accorta che Rosalba porta la fede. Dovunque sia finito il marito umano, è chiaro che quello vero è un moretto di altra specie.
Di qui la storia.
Non aggiungo altro. E attendo.

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