lunedì 7 maggio 2012

Maurizio Governatori e l'arte... del saper fare!

Alla mostra sul ventennale dell'assedio di Sarajevo, Maurizio Governatori ha partecipato con un'enorme tela a forma di T. Il titolo è Fuggiaschi, raffigurati come intreccio di corpi, umani e ferini, in un grigio predominante chiazzato ogni tanto da macchie rosse e giallastre e da quei legni spezzati da una bomba o da qualche altra ferita provocata dall'uomo:



L'estrema grandezza del quadro, già di per sé, provoca un certo shock visivo e interiore.
E che Governatori ami suscitare sentimenti forti, anche di contrarietà rispetto alle sue creazioni artistiche, mi è stato chiaro già durante i giorni di "Intanto". Alla mostra natalizia all'ex mercato coperto di Fermo, l'artista fermano ha portato due diverse installazioni. Nella prima due (povere) oche chiazzate da una vernice blu atossica hanno soggiornato in un recinto separato dal pubblico da un avviso di "alt" ai non addetti ai lavori e soprattutto da una lunga scritta coperta da un vetro, cui Governatori ha affidato il significato dell'opera:




In estrema sintesi, il nostro denuncia la scissione sempre più profonda tra la mente e la mano a vantaggio della prima, anche nel mondo dell'arte. Un tempo, sostiene l'artista, bisognava "saper fare" prima ancora di "saper pensare". Oggi, invece, gli artisti basano tutto sull'idea, troppo spesso avulsa da conoscenze tecnico-pratiche una volta ritenute essenziali. Si tratta di un problema che affligge tutta la contemporaneità, precisa ancora, altrimenti non si spiegherebbe il predominio assoluto della finanza rispetto all'economia reale.
Per accomiatarsi dal pubblico, Governatori sceglie "un rosso saluto", alludendo - immagino - alla sua posizione politica, ma forse anche al colore più di altri simbolo della vita, della carne e di questo nostro corpo sempre più alienato:



C'è però un momento della vita in cui il corpo torna a essere protagonista ed è la maternità:



Alla seconda, per me bellissima, installazione di Governatori ho dedicato un post sull'altro mio blog. Qui mi limito ad aggiungere che quel corpo di donna mulatta in stato interessante restituisce con grande potenza la naturalità racchiusa - nonostante tutto - in ogni essere umano. E quegli angeli (cui più avanti Governatori ha aggiunto una grossa croce sull'angolo a sinistra che però, colpevolmente, non ho fotografato) sullo sfondo ci dicono che non c'è niente di più divino di una futura madre. Naturale e ideale, insomma, si fondono perfettamente nel corpo femminile in attesa.
Come fotografare Governatori, quindi? Per me in maniera simile alla foto della maternità "negra", ossia in mezzo alle sue opere, con le quali, probabilmente, vorrebbe fondersi per farcene sentire ancora di più la materialità.
Ci riuscirò? Vedremo.
Intanto, eccovi Governatori in vari momenti dell'allestimento (in due è con Daniele Maurizi, un altro dei protagonisti di Intanto, in un'altra si vede anche Bibi Iacopini, l'organizzatore), compreso quello in cui chiacchiera (chissà se di arte) con un amico di cui, ahimè, ignoro il nome:










A Maurizio Governatori, come sempre, il mio grazie e l'avviso a cliccare sulle foto per ingrandirle.
A tutti gli altri, alla prossima puntata!

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