Giustamente e appropriatamente, l'anonimo commentatore PP di un paio di post fa mi ha suggerito la parola "ambientazione" per definire i luoghi in cui, prima o poi, bloccherò i miei fotografabili (nel frattempo, ne ho individuati altri, compresi i vecchietti che stazionano sul curvone della cosiddetta Strada Nuova, tutte le sere, verso le 19.30).
Ve ne fornisco un assaggio MOLTO artigianale (forse troppo: il cognato esperto di grafica e non solo, storcerà sicuramente il naso):
I segni rossi e gialli sono stati tracciati dalla sottoscritta (si vede, eh?), ma erano indispensabili per rendermi io stessa conto della geografia dei luoghi.
E poi le mappe turistiche mi piacciono assai (ma i due bambini stilizzati? Già, perché in quel punto del parco del Duomo ci sono i giochi, giusto!).
Oltretutto, ignoravo che la zona verde appena sotto la sommità di Fermo fosse dedicata alla rimembranza.
Che felice coincidenza.
Se ho deciso di intraprendere questo micro-cammino, probabilmente, è merito (o colpa!) di alcune parole che mi risuonano in testa da anni, insieme ad alcuni paesaggi, stipati nel fondo della mia memoria.
Ma lasciamo andare le ragioni e le suggestioni leopardiane-abruzzesi.
La strada è lunga e abbastanza tortuosa.
Eppure mi domando: come fanno i binari a curvare così tanto?
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