venerdì 14 ottobre 2011

Spazzino hippy/3

Insisto con lo spazzino hippy: l'ho rivisto di nuovo, stavolta più o meno davanti ai cassonetti della raccolta differenziata. Ero andata appositamente in zona per sondarne la fotografabilità, ed eccolo lì che si avvicina con un amico. Gli stava dando consigli su come trattare una donna. "Portala in vacanza", gli diceva accorato.
"Come andiamo? Non ti avevo riconosciuta". Con la macchinetta ancora fumante, mi sono forzata alla conversazione (dovrò pure farmi vedere amichevole, se voglio convincerlo, un giorno o l'altro, a farsi ritrarre).
La vespa? In giro, finché si può. "Poi tanto ci penso io a fare due nodi stretti stretti...". Ha mimato anche l'atto di stringere fortemente il telo. E poi, meravigliosamente, ha aggiunto: "A meno che non se la porti via il vento, gonfiandosi come una mongolfiera".
Ho proprio visto la vespa rossa salutarci da lassù, volandosene via. 
Ma non sarà un poeta?
Bisognerà che mi faccia dire almeno il suo nome.
Per ora, il punto in cui l'ho incontrato, lo vedete in basso. Nel secondo scatto, i suoi attrezzi da lavoro. Gli stessi da generazioni (ma l'aspira-foglie con batteria non c'era fino a qualche anno fa. Anzi, sarà il caso che gli chieda quando l'hanno introdotto). 


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