sabato 29 marzo 2014

C'è chi rosica... e chi risica con Il segreto del tempo!

Ieri ho visto una pianta d'aloe uguale a quella di mia madre fiorita allo stesso modo. Però quella materna (e non lo dico per parzialità genetica) è più bella, più grande e più forte.

Comincio così questo post per illustrarvi ancora una volta qual è il segreto del tempo, almeno secondo me.
Il destino, in sé, non è né amico né avverso: siamo sempre e solo noi a proiettarci sopra la nostra visione del mondo.

Certo, a volte si rosica (eccome), ma che ci si può fare?
Ve lo dico io.

Intanto che ci pensate, partecipate all'inaugurazione della terza tappa del "racconto a due voci" di Maria Loreta Pagnani e la sottroscritta, a Senigallia. Quando? Il prossimo 5 aprile, Dove? Alla Via Granda Caffè, in via Pisacane, numero civico 45. A che ora? Alle 18.

E se proprio non potete venire all'inaugurazione, passate quando volete durante tutto il mese successivo: le nostre foto, e il testo intorno al quale si muovono, resteranno appese (immagino alle pareti!) fino al prossimo 2 maggio (adoro maggio: bel mese per chiudere una mostra).

E insomma.
Quel che avevo da dire l'ho detto.
Torno al presente, giurandovi di non fare ulteriori sterili riflessioni.
Fino alla fine. Che fine non è. Forse.



A.M. !

venerdì 14 marzo 2014

Due occasioni per giocare per la fotografia... insieme!

In questi giorni mi capita spesso di riflettere sul presente e sul futuro. Mi piacerebbe precisare che sto parlando dell'umanità in generale, ma, ahimè, non è così.
Difficile smetterla di guardare il proprio ombelico, ma d'altronde, ogni tanto, è proprio guardando dentro se stessi che ci si raccapezza di più.

Sapete che cosa ho capito una volta per tutte?
Che probabilmente non la sfangherò mai: come diceva Edoardo Bennato dubito che potrò mai far carriera (non solo nel Corsera, ma in generale), ma ho già pagato il mio prezzo per la cosiddetta rinuncia alla medesima, quindi basta.

E' un'altra, la cosa che ho capito.
Che cosa NON voglio fare. Chi NON voglio essere.

Tutto questa barbosa premessa per precisare che io NON sarò mai un'artista, ma mi piace così tanto partecipare agli eventi collettivi e/o lavorare con qualcun altro, come mi è successo con la bravissima Maria Loreta Pagnani, che nel mio immediato futuro mi aspettano ben due occasioni per giocare di nuovo con la fotografia.

Nel primo caso, sto parlando della mia adesione a #FERMOATTIVO, una manifestazione al debutto il mese prossimo, per la precisione dal 25 al 27 aprile.
A organizzarla, è di nuovo Bibi Iacopini, l'anima di INTANTO, con la fondamentale collaborazione della mite (e giustamente gattofila) Patrizia Di Ruscio, valente pittrice.

Dopo svariati mesi li ho rivisti entrambi, la scorsa settimana, mentre effettuavano il sopralluogo degli spazi in cui dovrebbe dislocarsi la mostra. Perché stavolta l'ambientazione (NON voglio usare location, una parola veramente brutta) non è l'ex mercato coperto di Fermo, bensì vie e cortili del centro storico della cittadina, così bisognose di animazione.

E io ci sto, ad animarle, nel mio piccolo e con i miei pochi mezzi.
D'altra parte, se non si fosse ancora compreso, la mia filosofia di vita (e forse d'arte... pensate un po'!) è tutta in quel testo scritto per Il segreto del tempo.

Venendo a quest'ultimo, non contenta, lo riproporrò a inizio aprile (ma che bello: torna l'ora legale!) a Senigallia. Per i dettagli vi dirò in seguito: posso solo anticiparvi che si tratterà di un'altra puntata del duo Pagnani/Cicalini, a mio modestissimo avviso assai forte, proprio per la nostra estrema vaghezza esistenziale. Giusto, cara ELP? Sono sicura che starai rispondendo (spero con uno smile sulla faccia): parla per te!

Insomma.
Si vive. E si prova a farlo al meglio delle nostre possibilità. Ed è un plurale maiestatis, già.

Vi lascio con uno scatto preparatorio per #FERMOATTIVO, da poco pubblicato su Instagram e Facebook (come i mitici creativi di #coglioneno).
Niente di che (che in inglese si dice not a big deal, l'ho scoperto ieri), ma ho deciso di lavorare sulla prospettiva:


Naturalmente non userò il cellulare, però vi assicuro che scattare con 'sti apparecchietti moderni dà tanta soddisfazione. Almeno, a me piace.
E così...
Continuate voi.